Ambrogio Borsani, visionario mecenate originario di Varese, ha trovato a Mondaino il luogo ideale per dare forma a ciò che ha sempre vissuto come un incontro profondo: quello con la bellezza dell’arte contemporanea.
Il suo spazio, RiBo104, nome creato dalle iniziali del cognome suo e della moglie Daniela Rigotti, con l’aggiunta del numero civico della strada dove sorge in via Roma, nasce per mettere in relazione artisti contemporanei, gente del luogo e non, con il territorio, offrendo loro un luogo di incontro e di creazione.
D. Ambrogio Borsani, partiamo dall’inizio: da dove nasce la tua passione per l’arte contemporanea e quando hai sentito il bisogno di farne una parte concreta della tua vita?
R. “Tutto comincia negli anni Ottanta. Viaggiavo molto tra Africa, India e Sud America e la curiosità mi ha portato a conoscere la Galleria Armanti di Varese, dove vivevo. Lì ho iniziato a frequentare artisti contemporanei, i quali venivano spesso a casa mia: cenavamo e parlavamo d’arte. Mi si è aperto un mondo, che mi ha spinto ad approfondire la conoscenza degli artisti e delle loro opere.”
D. Dopo una lunga carriera in banca, cosa ti ha spinto – insieme a Daniela – a intraprendere un progetto così diverso, dedicato all’arte?
R. “Abbiamo sempre avuto il desiderio di creare qualcosa che potesse essere condiviso con gli altri, non solo con gli artisti. Così, nel 2011, siamo arrivati a Rimini con l’idea di riproporre l’esperienza di Varese, ma ci mancava il luogo giusto. Lo abbiamo poi trovato a Mondaino. Il nostro bagaglio di conoscenze e il patrimonio accumulato negli anni ci hanno spinto a cercare una dimora capace di diventare un vero spazio d’arte.”
D. Come descriveresti RiBo104? Perché avete scelto proprio Mondaino come sede del progetto?
R. “RiBo104 è insieme un luogo di produzione, d’incontro e di ricerca di emozioni legate all’arte. L’arte è presente sia nel contenitore che nel contenuto, grazie alla progettualità e alla cura con cui vengono realizzati gli allestimenti.
La scelta doveva ricadere su un luogo storico, raccolto e non dispersivo. Mondaino ci ha conquistato proprio per questo: gli artisti sono attratti dal suo contesto autentico, immerso nella natura e intriso di storia. La dimora infatti sorge in un edificio davanti all’ex convento delle Clarisse risalente al diciassettesimo secolo.”
D. Dalla nascita di RiBo104 a oggi, quali sono stati momenti o incontri di rilievo per la vostra crescita?
R. “Dall’inaugurazione del 22 ottobre 2022, quando le sette sale hanno ospitato una mostra permanente, RiBo104 ha dato vita a una serie di allestimenti dedicati all’arte e alle tematiche sociali. Tra questi Armonie in Amore di Lorenzo Luini, sul tema del femminicidio, realizzata anche con il contributo di Sandro Sardella, già ospitato in una delle sale della dimora.
Poi il 10 maggio scorso si è tenuto il convegno Natura, Arte e Storia a Mondaino, dove per l’occasione è stata allestita una mostra di sculture linee dell’artista bassanese Toni Venzo ispirata alla natura, cui ha fatto seguito un allestimento presso le serre ottocentesche dell’Orto Botanico dell’Università di Urbino, dove ora si può ammirare l’opera donata dall’artista.
Non si tratta ancora di vere e proprie residenze d’artista – anche se non lo escludiamo in futuro – ma le relazioni che abbiamo instaurato hanno generato scambi ricchi e profondi. Cerchiamo sempre di offrire agli artisti il tempo e lo spazio per lavorare in libertà durante gli allestimenti.”
D. Secondo te, Ambrogio Borsani, quali sono i criteri di selezione e come può un artista proporsi per una residenza a RiBo104?
R. “Gli artisti vengono selezionati in base al progetto presentato: la scelta è sempre legata a una tematica e a un’idea precisa. Ci interessa il contenuto e il messaggio dell’opera.”
D. Cosa riserva il futuro?
R. “Stiamo avviando nuove collaborazioni con istituzioni e personalità del mondo culturale di Urbino e non solo, che ci permetteranno di ampliare le attività di RiBo104 e di creare nuove sinergie sul territorio.”
D. In che modo vedi il ruolo dell’arte oggi, in una società che corre così veloce?
R. “Il nostro scopo è la sensibilizzazione. Vogliamo coinvolgere le persone e invitarle a fermarsi di fronte a un’opera d’arte, a una poesia o a una musica. L’arte ci chiede di pensare, riflettere, emozionarci e, quando possibile, comprendere.”



















