Aurelio Manuzzi: audacia e lungimiranza

di Barbara Baronio, foto Gianmaria Zanotti
L’imprenditore ‘Operativo’ Leader nel mercato della frutta secca
Quando al mattino, più spesso all’alba, lungo la strada che lo conduce al lavoro vede delinearsi all’orizzonte i contorni del suo grande stabilimento il cuore gli si riempie di orgoglio. In lui emerge chiaramente la certezza che la storia da cui arriva sta continuando grazie anche a intuizioni audaci e lungimiranti: così entra in ufficio carico di aspettative e con il desiderio di offrire il buono e il meglio sempre.

Nato e cresciuto in una famiglia dove lavoro e vita sono sempre stati un tutt’uno, Aurelio Manuzzi, classe 1968, è Ceo della Manuzzi Frutta Secca Srl. Egli ha saputo cogliere gli stimoli offerti dal padre Paolo, oggi in pensione, e dallo zio Marino. Con garbo e autorevolezza gli hanno offerto i primi insegnamenti di un lavoro che richiede tanta costanza e la capacità di saper compiere delle scelte con rapidità. 

“Sono entrato in azienda nel 1990 come aiuto vendite per l’Italia. Quattro giorni dopo il diploma ero a Terni con un commerciante arrivato dalla Turchia per acquistare fichi secchi. Ho sempre intuito che questa sarebbe stata la mia strada.

Sin dalla scuola superiore, nei mesi estivi, mio zio Marino e mio padre mi hanno inserito in magazzino per comprendere da dove partiva il lavoro della Manuzzi Fratelli Snc. A quel tempo avevamo iniziato ad affacciarci al mondo della frutta secca solo da qualche anno. Scaricavo cassette di pesche e le selezionavo, mi occupavo di tutto quello che mi veniva chiesto. Questa è stata la mia fortuna, perché ho scoperto tutte le fasi di lavorazione dei prodotti.”

Anni preziosi e carichi di emozioni in cui sono racchiuse le prime esperienze che hanno portato Aurelio a seguire le orme tracciate dalla famiglia e anche a compiere passi importanti. “Non so stare tranquillo. Non è un semplice ‘non accontentarsi mai’ ma è il desiderio di voler scoprire e indagare nuovi mondi e possibilità per la Manuzzi Srl.”

Con questo modus operandi Aurelio Manuzzi ha concretizzato l’idea, nata nel lontano 1985 da una chiacchierata del padre Paolo e del cugino Luciano, sulla frutta secca. “Tutti abbiamo ben chiaro quel momento perché è stato l’inizio del rinnovamento. Nel 2000 abbiamo scelto, arrivando da un periodo in cui seguivamo entrambi i comparti, di dedicarci esclusivamente alla frutta secca e nel 2005 mio padre e i suoi fratelli hanno venduto il magazzino che avevamo in origine.

Nello stesso anno è nata la Manuzzi Frutta Secca sotto la guida di mio padre, mia e di Fabio Barbieri, mio compagno di studi, che ho fortemente voluto come socio nell’avventura. Per occuparsi di tutta quella parte amministrativa e finanziaria che mio padre ed io non potevamo seguire con la sua stessa abilità.”

A quei tempi la frutta secca è stata una scommessa. “Si trattava di un prodotto che si vendeva solo a Natale e giudicato calorico. Allora ci siamo mossi per rivoluzionare il mercato. Siamo entrati nella rete Nucis Italia – che associa le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca ed essiccata con il fine di promuovere e finanziare ricerche scientifiche sui contenuti salutistici di questi alimenti – e abbiamo intrapreso una vera e propria rivoluzione copernicana sulla percezione del cliente.

Per quasi 20 anni, con pazienza abbiamo investito in campagne di comunicazione per far comprendere quanto la frutta secca sia sinonimo di benessere. Ne abbiamo valorizzato le proprietà nutritive e abbiamo studiato lavorazioni del prodotto sempre più mirate a esaltarne il sapore naturale e i benefici intrinsechi,” spiega.

“L’azienda ogni anno continuava la crescita e ben presto la sede di Gambettola non era più sufficiente a supportare i nuovi volumi. Nel 2012, realizzata l’attuale sede, siamo ‘esplosi’. Più spazio ci ha consentito di rispondere con tempestività alle richieste dei nostri clienti e ne abbiamo conquistati di nuovi. Da allora siamo passati dai 2 milioni di euro di fatturato dell’inizio ai quasi 18 milioni di euro del 2023. E quest’anno toccheremo i 20 milioni.

Abbiamo ampliato la produzione, offrendo sempre di più prodotti ‘al naturale’, senza tostatura e aggiunta di sale e i più diversi mix di frutta secca con aggiunta anche di cioccolato. L’azienda che agli esordi raccoglieva 9 dipendenti oggi è passata a 25 di cui la maggior parte è con noi da tantissimo tempo.” 

La Manuzzi Srl oggi importa i prodotti da tutto il mondo ed è tra le aziende leader in Italia per la commercializzazione di datteri, che restano il prodotto di frutta secca più venduto. Soddisfazioni e importanti conquiste che hanno rafforzato l’amore per il lavoro di Manuzzi. Che si definisce un ‘imprenditore operativo’, riuscendo a intervenite in ogni fase della lavorazione del prodotto avendo ricoperto negli anni tutti i vari ruoli in azienda.

“Adoro il mio lavoro, l’incontro con le persone e con le diverse culture con cui mi rapporto quotidianamente. L’aspetto che più mi rende orgoglioso è il fatto di poter assumere persone e garantire un futuro a giovani e famiglie. È una responsabilità che avverto e che mi sprona a far sempre meglio. È il mio modo di restituire al territorio e alla mia città quanto mi ha dato in questi anni.”

Un’avventura imprenditoriale quella di Aurelio Manuzzi che è stata possibile grazie al sostegno della moglie Annalisa e dei figli Michele e Filippo. “La mia famiglia in questi anni ha sempre creduto nel mio progetto. E i miei figli e mia moglie hanno avuto anche molta pazienza, per gli innumerevoli viaggi all’estero che mi hanno tenuto fuori casa. E per i tanti impegni e responsabilità. A volte penso di aver dato troppo tempo al lavoro, ma per tutti coloro che arrivano dalla frutta è indispensabile esserci sempre.”

Le sue sono giornate pienissime perché, oltre a portare avanti la storia di famiglia in ambito imprenditoriale, si è sempre dedicato all’altro amore: il calcio. Per lui che porta il nome del nonno Aurelio, fratello del Dino Manuzzi a cui è dedicato lo stadio di Cesena, è inevitabile l’interesse per questo sport. “Sono molto orgoglioso della mia famiglia e del contributo che nel tempo ha offerto per la crescita della città anche sul piano sportivo.”

Quando nel 2018 AC Cesena si è rinnovato con la costituzione del Cesena FC, Aurelio Manuzzi è stato chiamato a presiedere il settore giovanile. “Oggi il Cesena è passato alla categoria superiore,” spiega con soddisfazione Aurelio Manuzzi. “Ed è bello notare che quattro giocatori che hanno guidato questa cavalcata arrivino proprio dal gruppo giovanile in cui ho creduto tantissimo.” Oggi Aurelio Manuzzi prosegue il suo impegno con il calcio ricoprendo la carica di presidente dell’Accademia Calcio Cesena, società sportiva dilettantistica.

Per il futuro, Aurelio Manuzzi immagina il tanto tempo libero che non ha mai avuto. “Non sono una persona che si ancora al passato. Ho dato la vita per il lavoro, ma se tra dieci anni dovessi scoprire che posso affidare a qualcuno il mio progetto affinché la Manuzzi Srl possa raggiungere nuovi obiettivi, non ci penserei due volte.

Aurelio Manuzzi: audacia e lungimiranza
In questi scatti, Aurelio Manuzzi presso Manuzzi Frutta Secca Srl, l’azienda di cui è Ceo.
Aurelio Manuzzi: audacia e lungimiranza
Aurelio Manuzzi: audacia e lungimiranza
Quando ho venduto la maggioranza delle quote della società a Hyle (fondo italiano che gestisce piccole e medie imprese) non mi sono fatto prendere dalle emozioni. Sono un passionale, ma per le decisioni, quelle più difficili, negli anni sono stato capace di ‘chiudere il cuore e ragionare con il cervello’, perché essere imprenditori, oggi, è anche questo.”

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