Ido Erani è l’orgoglioso portabandiera di Forlì nel mondo. All’ombra di Saffi è nato e ha sempre fatto ritorno al termine delle esperienze d’arte e di vita consumate lontano dalle amate mura domestiche.
A partire dagli anni milanesi, quando giovanissimo diede seguito agli studi all’Istituto artistico frequentando l’Accademia di Belle Arti di Brera, entrando in contatto con un ambiente fervido e all’avanguardia.
Dopo un breve periodo romano, il trasferimento oltreoceano. Ben dieci gli anni vissuti a Los Angeles, resi indimenticabili dall’amicizia con Roy Lichtenstein e la frequentazione di Andy Warhol. E negli Stati Uniti allestisce numerose personali: opere sono attualmente esposte al Museo Rockefeller e al Guggenheim di New York.
Il 2025 non è un anno qualsiasi per Ido Erani, che soffia sulle 80 candeline e celebra i 60 anni di carriera. Traguardi importanti per un ritrattista talmente abile da rasentare nelle sue opere il realismo fotografico. Un uomo ispirato che nel tempo ha sempre affinato la sua arte, traendo ispirazione ed energia creativa dalla quotidianità senza tuttavia farsi mai irregimentare nell’omologazione.
Tra i pochissimi al mondo a utilizzare le tecniche di pittura murale proprie dell’affresco, recentemente Erani è stato brillante protagonista di varie iniziative sul palcoscenico forlivese. Dalla rassegna ‘La cura dell’anima’ con l’esposizione di 80 opere negli Ospedali Privati, all’evento benefico ‘Amore, Arte e Vita’, svoltosi in Prefettura alla presenza di numerose autorità, per celebrare una carriera straordinaria e ricordare il professor Dino Amadori, ritratto in una pregevole tela donata allo Ior.
Tantissimi sono gli appuntamenti in agenda tra maggio e dicembre. Per rendere il giusto riconoscimento a un artista le cui immagini ‘lusingano come le poesie che si dicono a voce alta in un irrefrenabile impeto d’amore’. Come ha scritto il critico d’arte Umberto Tessari.