Nel trentennale dell’attività dell’artista e artigiana ravennate Angela Garavini c’è molto di più. Un’evoluzione, una rinascita che va oltre ad “Angela che fa cose per bambini”, come in tanti la ricordano e lascia spazio a una creatività nuova, vista nella recente mostra Noi due, frutto della collaborazione con la fotografa Lidia Bagnara.
Dall’amore per la pittura, appresa in giovane età dal maestro Fogli, a quella per il legno, nata in montagna fin dall’infanzia durante le vacanze. Fino all’Accademia di Belle Arti, frequentata dopo il diploma di Ragioneria, scuola “fatta con impegno” ma senza passione. Angela Garavini ha studiato mosaico, incisione, decorazione, fotografia, ceramica e ancora fumetto e cartonaggio a Bologna.
“Trent’anni fa ho inaugurato il negozio, avevo 26 anni. La mia famiglia si è fidata di me.” E da subito lo spazio di vendita si è affollato di sagome in legno dipinte, quadri, angeli, scatole, piccoli complementi. Dando vita a un mondo animale e vegetale, alle fiabe, alla magia del circo e del Natale.
“Ho cominciato con gli album di foto e con sagome in legno che mia nonna appese alla finestra in via Portone. La gente si fermava perché voleva acquistarle. Regalo piccoli sogni, mi ispiro a ricordi, al mondo delle favole. Ma nel tempo le richieste su misura, le commissioni hanno contratto la mia libertà creativa. Vorrei togliermi la patente di artigiana che lavora solo su regali per bambini. Non mi appartiene più.”
Come è accaduto a molti, la pandemia del 2020 ha costretto a una sosta forzata dal lavoro, a cambiamenti e ha aperto strade inaspettate. Con il negozio chiuso Angela decide di rivoluzionare il suo spazio di lavoro e di vendita. Di alleggerire, di cambiare le tonalità dominanti e, scelto il legno, lo dipinge e costruisce i mobili da esposizione.
“Ho ricominciato con un’impronta diversa, ho liberato spazio, ho fatto ordine, il disordine non è creativo. E proprio qui ha preso corpo con Lidia l’idea della mostra.” Così gli scatti di viaggio della fotografa ravennate hanno trovato posto in dialogo con le creazioni in legno di Garavini, grazie a un’amicizia ultraventennale.
L’artista ha scelto ventuno fotografie, stampe di altissima qualità e a paesaggi ripresi in India, Bretagna, Toscana, Israele e Marocco e dai dintorni di Gaza. Ha associato cornici, figure intagliate, angeli, valigie, dipinti, forme e colori. Un’esperienza sorprendente che, nelle intenzioni delle protagoniste, promette una seconda edizione con Noi Due vol.2.
Come effetto non secondario dei mesi di limitazioni date dalla pandemia c’è anche l’approdo di Angela sui social con la pagina Instagram, nella quale documenta le proprie creazioni e racconta la propria ispirazione. E in questo modo il piccolo negozio ravennate diventa uno spazio globale e le sue creazioni natalizie prendono a viaggiare per il mondo. Tanto che la rivista francese Vie à la campagne (edizione Sprea France) ha dedicato uno spazio al suo lavoro nell’edizione speciale, dedicata al Natale, con idee di arredo e decorazioni dipinte a mano originali.
“Ho tagliato 1.500 pezzi per il Natale 2025, una collezione che si arricchisce e muta ogni anno e per la quale online chiudo le prenotazioni a novembre.” Si incontra tutto l’anno, non solo per le festività natalizie, il personaggio più noto e amato: l’orso Alfred, una sorta di alter ego che racconta il negozio e appare fuori, nel mondo dove Alfred ‘fa cose’.
Si tratta sempre di un regalo originale, in diversi formati, perché Alfred ama gli animali, la natura, dipinge, va in vacanza, al concerto, coltiva fiori, fa l’apicultore, entra nelle collane e diventa protagonista nell’allestimento del Gipsy Garden Market, a cui Angela partecipa due volte l’anno. Ogni ispirazione, ogni idea parte dal legno che rimane superficie, non viene lavorato, ma accoglie i disegni e l’universo di Angela.
“Il legno me lo scelgo, mi ha sempre affascinato, un materiale profumato, caldo. Quando guardo un pezzo di legno ci vedo un personaggio. Sto molto attenta, le decorazioni di Natale più piccole sono spesso ritagli, parti di recupero. Così come ho recuperato il legno lavato e disinfettato, dopo l’alluvione che aveva colpito il negozio di mio marito a Fornace Zarattini. Pezzi dai quali sono uscite in edizione limitata sirenette e tritoni.”




















