Nata nel 1825 come Scuola Comunale di Musica di Rimini, l’istituzione Conservatorio Lettimi affonda le sue radici nel gesto illuminato del conte Giovanni Lettimi. Che donò al Comune il proprio palazzo rinascimentale perché fosse destinato “esclusivamente alle scuole comunali di musica.” Da quel lascito, duecento anni di arte e di didattica hanno formato generazioni di musicisti e contribuito alla vita culturale della città.
“Essere qui oggi, in questo anniversario così importante, significa custodire un’eredità preziosa. E, al tempo stesso, immaginare il futuro,” racconta il direttore Gabriele Giampaoletti (nella foto), sassofonista e da marzo 2024 alla guida del Conservatorio. La storia recente del Lettimi si intreccia con una nuova fase. Dal 2023, infatti, gli istituti musicali pareggiati italiani sono diventati conservatori a pieno titolo. E dal 1 gennaio 2024 la fusione con il Conservatorio Maderna di Cesena ha dato vita a un’unica realtà accademica. La prima in Italia nel suo genere.
“Questo progetto,” spiega Gabriele Giampaoletti, “non nasce all’improvviso, ma da un percorso avviato nel 2017. L’unione tra Rimini e Cesena permette di ottimizzare risorse, creare sinergie e ampliare l’offerta formativa, mantenendo però l’identità di entrambe le sedi. È un’opportunità per rafforzare il legame con il territorio e con le istituzioni culturali locali e nazionali.”
Oggi il Conservatorio conta circa 69 docenti di ruolo, una ventina a contratto e oltre 400 studenti iscritti ai corsi AFAM. Più una sessantina di bambini nei corsi di base, a testimoniare un impegno che parte dalla formazione più giovane.
L’attività si articola su tre fronti: didattica, produzione e ricerca. Sul piano della produzione artistica, la collaborazione con ERT, il Teatro Bonci di Cesena e il Teatro Galli di Rimini rappresenta un fiore all’occhiello.
“Siamo l’unico conservatorio in Italia che ogni anno realizza un’opera lirica completa, grazie a una sinergia trentennale con ERT e il Bonci. È uno sforzo enorme, ma anche una straordinaria palestra per i nostri studenti,” sottolinea il direttore.
L’opera viene allestita a Cesena, dove si tengono le prove per un mese, e si apre la stagione del teatro, poi portata anche a Rimini, al Galli. Accanto all’opera, non mancano gli appuntamenti che scandiscono la stagione accademica. Il Concerto di Natale (21 dicembre), il Concerto Sinfonico (16 aprile) e le produzioni dei singoli dipartimenti – dalla musica antica al jazz – che animano teatri, chiese e spazi culturali del territorio. “Ogni dipartimento ha il diritto e il dovere di raccontarsi, e le nostre produzioni diventano momenti di incontro con la città,” continua Giampaoletti.
Sul versante della ricerca, il Conservatorio ha attivato i primi dottorati AFAM, sostenuti da quattro borse di studio distribuite tra i curricula di Musicoterapia e Neuroscienze, Nuovi Linguaggi Musicali e Storiografia e Filologia Musicale. “È un passaggio storico,” dice, “perché sancisce l’ingresso del mondo dei conservatori nella formazione di terzo livello, affiancando università e istituti di alta cultura.”
Le celebrazioni del bicentenario sono così non solo un momento di memoria, ma anche di apertura. “Il Lettimi,” conclude Giampaoletti, “è un’istituzione che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. Portare la musica fuori dalle aule, nei teatri, nelle chiese, nei luoghi della città, significa far vivere davvero questa eredità. È un modo per restituire alla comunità ciò che la musica, da due secoli, dona a Rimini: cultura, bellezza e condivisione.”
















