L’attore 35enne, nato e cresciuto a Rimini, regista, autore, scrittore, Alessandro Ciacci è stato il vincitore rivelazione del talent di Amazon Prime LOL Talent Show – Chi ride è dentro 2 e nuovo volto di LOL 5 – Chi ride è fuori. Al Teatro Brancaccio di Roma su dieci comici emergenti, Ciacci ha vinto su tutti.
La sua comicità brillante ha colpito anche Piero Chiambretti che lo ha voluto ospite fisso nel suo programma Donne sull’orlo di una crisi di nervi, ogni giovedì in prima serata fino a fine giugno. “Vesto i panni di un sociologo che offre un punto di vista caleidoscopico e non convenzionale sui massimi sistemi,” dichiara.
D. Alessandro Ciacci, lei è un intellettuale con un’indole un po’ da enfant terrible, in giacca e cravatta, traghetta gli spettatori nel suo immaginario e piace davvero a tutti.
R. “Cerco di sfruttare al meglio il mio bagaglio di competenze, dal teatro alla stand up passando per la scrittura narrativa, voglio che i miei spettacoli siano una grande festa collettiva.”
D. Com’è iniziata la sua carriera da comico?
R. “Volevo fare teatro di prosa, la comicità è stata un incidente di percorso. Ho iniziato con un laboratorio ai tempi del liceo Serpieri. Dopo la maturità mi sono iscritto a una scuola di teatro, a Bologna: in occasione degli esami di Drammaturgia veniva sempre sottolineata la mia cifra comica, di stampo british.
Da lì ho iniziato a prendere consapevolezza delle mie capacità e a occuparmi di scrittura umoristica vera a propria, a scrivere i miei primi sketch. Il mio materiale ha iniziato a circolare e alcuni professionisti mi hanno chiesto di scrivere monologhi comici per loro. Il passo successivo è stato metterci la faccia io stesso.”
D. E poi?
R. “Le serate si sono moltiplicate, ho iniziato a esibirmi in tutta Italia, all’interno del circuito stand up e dei teatri off con i miei one man show. Il Circolo Milleluci di Rimini è stata per diversi anni la mia seconda casa, oltre a esibirmi regolarmente organizzavo una fortunata rassegna di comicità. Con i tour sono arrivati anche i programmi tv, in primis quelli targati Comedy Central, e i Fringe Festival di Torino e Milano.”
D. L’ingresso a LOL come è arrivato?
R. “Da un messaggio in cui mi si proponeva un provino per una non meglio precisata trasmissione tv. Mi sono presentato con i miei monologhi, i miei cavalli di battaglia, che sono stati subito accettati dagli autori. Con quell’esperienza si è chiuso idealmente un cerchio ed è iniziato un capitolo tutto nuovo.”
D. Quanto ama Rimini, anche se con la sua comicità pungente la prende in giro?
R. “Tanto. Per indole, però, sono allergico ai campanili, ho una vocazione più cosmopolita, una formazione meticcia, multiculturale. Diciamo che il mio legame con Rimini è simile a quello che Joyce aveva con Dublino, complicato ma imprescindibile.”
D. In tivù Alessandro Ciacci si presenta come un intellettuale ma assolutamente folle e caustico.
R. “Non è una maschera, non è un personaggio costruito: sul palco mi presento con i miei storytelling per quello che sono, vestito come tutti i giorni. Il mio compito è prendere per mano gli spettatori e portarli all’interno del mio mondo facendoli ridere il più possibile, ovviamente.”
D. Tra i progetti di questi mesi ce n’è uno a cui tiene particolarmente: il suo nuovo show teatrale Fantasista.
R. “Sì, sto girando i teatri con questo spettacolo che fonde teatro e cabaret, sketch e monologhi, improvvisazione e personaggi. Per di più, è uno spettacolo-game, interattivo, dove è il pubblico a scegliere quello che accade sul palco, arrivando a determinare addirittura il finale. Mi piacerebbe portarlo in scena anche a Rimini, magari al Teatro Galli.”