Bonci: fotografia in scena al teatro di Cesena

di Lucia Lombardi, foto Simone Ragazzini
Immagini, storia e spettacoli del Teatro Bonci di Cesena
“Avvicinarsi il più possibile, far quasi parte della scena” è l’atteggiamento camaleontico con cui il fotografo cesenate Simone Ragazzini, classe ‘77, documenta dal 2019 gli spettacoli di prosa e danza delle stagioni del Teatro Bonci di Cesena. Scatti rubati per restituire “la parte più umana di chi è in scena, come il respiro preso per compiere un passo, dire una battuta, o la rilassatezza di chi in quel momento non è sotto al riflettore. Congelando per sempre quel particolare che da platea o palchi può sfuggire: un’occhiata, un sorriso, un gesto, una carezza.”

Ragazzini ha approfittato del lockdown per catalogare le immagini di scena scattate fino a quel momento, selezionando di concerto con il direttore del teatro, Franco Pollini, quelle dedicate alla danza che sono state esposte sulle pareti del foyer e degli ordini superiori del Teatro Bonci.

La carriera di fotografo di scena per il teatro si è sviluppata per caso “da amante della musica, soprattutto del genere rock. I miei primi scatti al Bonci sono avvenuti in occasione del Festival internazionale del Videoclip, con la partecipazione di Sting, e alcune mie foto del cantante sono state pubblicate sul Corriere della Sera. Così, alla luce di questo episodio, mi è stato chiesto di fotografare un balletto ed è iniziato il percorso per diventare il fotografo del teatro.” 

Da bambino rubava la reflex del padre e dalla macchina fotografica non si è più separato, fino a farla diventare compagna di lavoro, seguendo corsi con i fotografi del National Geographic, visitando mostre e studiando fotografi del passato. “Per ogni genere che affronto ho diversi riferimenti artistici, guardo a differenti fotografi e alle tecniche da loro di volta in volta abbracciate, perciò mi capita di unire o sfruttare quanto visto e appreso.”

“L’importante documentazione visiva del Teatro Bonci si è implementata negli ultimi anni,” spiega Franco Pollini. “Nell’Archivio sono conservate fotografie di scena di varie epoche. Più di recente campagne fotografiche sono state commissionate a fotografi di grande spessore che si sono concentrati sui singoli spettacoli, come Zangheri, Savelli, Senni e quindi Stefania Albertini, in particolare sui titoli di danza. Ma vorrei ricordare anche la documentazione del Teatro ragazzi, opera di Luigi Ghirri e Guido Guidi, e la registrazione video di tutti gli spettacoli teatrali dal 1996 al 2018, il Docufilm sul Teatro di Matteo Bosi e lo spot sui siti museali interni al Teatro che sta realizzando lo stesso Ragazzini.” 

L’archivio fotografico del Bonci è un patrimonio notevole, vivo e interessante, un tesoro da custodire, conservato prevalentemente nell’Archivio del Bonci e nell’Archivio fotografico della Biblioteca Malatestiana. Esso sarà “valorizzato attraverso mostre e pubblicazioni. Ad esempio il ricco catalogo postumo, in fase di redazione, sulla mostra del Centosettantesimo del 2016, che ha coinvolto platea e palchi, ha esposto decine di fotografie e documenti storici.” 

La pandemia ha sconvolto luoghi e abitudini. Ha chiuso teatri e cinema che oggi faticano a ritrovare i propri pubblici. “Il Bonci è stato più fortunato di altri perché intanto ha utilizzato il lockdown per accelerare lavori di manutenzione, ormai necessari, che hanno riportato i vecchi legni alla loro straordinaria lucentezza. E poi perché ha già ritrovato in larga misura i suoi spettatori. Molto lavoro deve essere ancora compiuto ma possiamo essere fiduciosi. Ad ogni stagione si volta pagina e si ravvivano le esperienze. Figuriamoci dopo una cesura così drammatica.” 

Nell’immediato futuro, per Pollini, “occorre selezionare le proposte, potenziare le attività musicali, affidarsi ai rapporti con le scuole e le istituzioni, considerare ogni evento come generatore di un proprio pubblico. E soprattutto non dimenticare mai che il nostro è un servizio alla collettività.”

Franco Pollini per raggiunti limiti d’età è in fase di pensionamento e lascerà il passo a Cosetta Nicolini, perciò un bilancio sul proprio operato alla direzione di questa istituzione, tanto importante per il territorio, viene spontaneo: “Fare un consuntivo di quarant’anni di attività è molto complicato. In più ci stiamo riferendo a una istituzione storica della città che ha compiuto appena ora 175 anni!

Bonci: la fotografia in scena al Teatro di Cesena - Forlì-Cesena IN Magazine 01/22
In alto, il direttore uscente Franco Pollini. Seguono gli scatti di Simone Ragazzini che documentano le stagioni teatrali del Bonci di Cesena.
Bonci: la fotografia in scena al Teatro di Cesena - Forlì-Cesena IN Magazine 01/22
Bonci: la fotografia in scena al Teatro di Cesena - Forlì-Cesena IN Magazine 01/22
Comunque, mi sento testimone, depositario, e anche responsabile, del lavoro pluridecennale di una squadra di donne e uomini, di amministratori e tecnici che ha messo a disposizione della propria città idee e competenze, all’inseguimento di un progetto condiviso di grande respiro. Potrei citare tantissimi progetti realizzati in questi anni che sicuramente avranno sviluppi significativi negli anni a venire, tra questi la conservazione e la valorizzazione del Teatro che è divenuto museo di se stesso con un articolato e ricco tessuto di piccoli e interessanti musei, a cominciare dai Cassetti della memoria, dove sono raccolte le voci delle attrici e degli attori. Su tutto questo non mi sono risparmiato e ho intenzione di continuare la mia ricerca personale e la mia azione anche in futuro. Sarò un cittadino militante.”In alto, il direttore uscente Franco Pollini. Seguono gli scatti di Simone Ragazzini che documentano le stagioni teatrali del Bonci di Cesena.
Bonci: la fotografia in scena al Teatro di Cesena - Forlì-Cesena IN Magazine 01/22

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