Canottieri Ravenna, da 150 anni

di Massimo Montanari, foto Massimo Fiorentini
Un altro Traguardo Per la fabbrica di talenti ravennati
Il 2023 è stato un anno cruciale per la Canottieri Ravenna. Il club remiero ha infatti spento le 150 candeline sulla propria torta: un lunghissimo percorso che gli ha permesso di scrivere pagine gloriose dello sport cittadino, di formare diverse generazioni di giovani ravennati e di riempire a dismisura la propria bacheca di titoli e trofei.

Il palmares della Canottieri Ravenna annovera oltre 50 titoli italiani, 6 titoli mondiali e 2 europei. Il bronzo olimpico di Bruno Rosetti a Pechino 2020. Le 3 partecipazioni olimpiche di Marcello Miani e le innumerevoli medaglie ottenute in campo internazionale ed italiano.

“Ci sono 103 atleti che come Canottieri sono saliti sul podio di un campionato italiano,” aggiunge alla sontuosa contabilità Raffaele Canè. Che nei suoi vari ruoli all’interno della Canottieri Ravenna ha trascorso 50 anni.

“Senza dimenticare le tante benemerenze ricevute sia come società – la Stella d’Oro del Coni nel 1997 e, dieci anni prima, quella d’argento, e la medaglia della Federazione nel 1954 per l’ultra cinquantenaria attività – sia come singoli dirigenti. Per me personalmente l’esperienza alla Canottieri Ravenna è stata gratificante e ricca di soddisfazioni. Avendo poi anche vissuto tutte le trasformazioni e le evoluzioni della società.” 

E soprattutto la Canottieri Ravenna è stata una fabbrica di talenti, grazie a una scuola di tecnici di alto profilo. L’ultima punta di diamante è Marco Prati. Dopo aver vinto nel 2022 un mondiale Juniores nel singolo e due titoli italiani Juniores e Under 23 sempre nel singolo, è nel giro della nazionale. E da gennaio è entrato a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.

“Prati è il miglior singolista, attualmente, in Italia,” è convinto l’attuale presidente Claudio Miccoli, tornato alla guida del club nell’aprile scorso dopo averlo diretto dal 2005 al 2011. “E in nazionale contano molto su di lui per la remata di coppia, anche in funzione olimpica. Non si è mai visto in una finale del mondiale juniores un atleta imporsi con 10 secondi di vantaggio sul secondo, come ha fatto Marco.”

Dietro a Prati gareggia, si allena e si muove un team formato da una quarantina di agonisti, che coprono tutte le categorie giovanili, dai 13 ai 18 anni. Seguiti dai tecnici Thomas Cervellati e Giacomo Gasperoni e dal direttore sportivo Roberto Bertoni, ai quali si aggiungono i Master e il pararowing (canottaggio per disabili). Un presente solido e un futuro garantito che nascono da un passato in cui la Canottieri Ravenna ha saputo crescere adattandosi ai cambiamenti. 

La Canottieri Ravenna è nata nel 1873 sulle rive del Canale Candiano. “Nelle piante cittadine del 1878 si vede chiaramente la casa dei Canottieri,” ricorda Canè. “Là dove adesso c’è la Darsena di città. Quando furono fatti i lavori per allargare il bacino di manovra c’è stato il trasferimento. E nel 1925 la Canottieri è stata re-inaugurata nell’area dietro il cimitero, di fronte alla raffineria Sarom.”

Con l’avvento dell’Anic nel 1954 la Canottieri fu costretta a chiudere. Un vuoto di dieci anni e poi la ripartenza con il presidente Nevio Baldisserri nella sede di Marina di Ravenna, in piazzale Adriatico. Dove adesso c’è Marinara e dove tuttora cura il rimessaggio e l’alaggio di imbarcazioni (fino a 7 metri di lunghezza) che non necessitano di posto barca in acqua.

Poi vennero le sedi alla Pialassa del Piombone, ai Tre Laghi e infine alla Standiana, quando ancora era in fase di escavazione. “Quell’area doveva essere una cava di estrazione dei materiali per costruire la diga di Ridracoli e non era certo nata per il canottaggio,” ricorda Canè. “Fu quando la cava esaurì la sua funzione che si prospettò l’ipotesi di trasformarla in bacino e campo di gara. Nel 1985 la variante fu inserita nel piano regolatore e la Standiana divenne ciò che è oggi, anche se la sua inaugurazione è avvenuta nel 1997.” 

Dal 2008 il Circolo Nautico Canottieri Marina Club della Canottieri Ravenna ha trovato una nuova collocazione all’interno del prestigioso Porto Turistico Marinara, dove prosegue la propria attività di assistenza al diportismo nautico. E proprio qui volge lo sguardo Miccoli nella progettualità del 2024. “Sistemare la sede di Marina di Ravenna è una delle priorità di questo mio secondo mandato,” spiega. “Oltre a quella di riequilibrare i conti, e di trovare uno o più sponsor che ci permettano di investire sulle barche.” Ma più di tutti c’è il preciso obiettivo di tornare alle origini.

In apertura, il campione Marco Prati, oggi parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. In queste immagini, l’inaugurazione della sede ‘Canottieri Corsini’ del 28 giugno 1925.
“La Canottieri deve tornare in città e dentro la città e riaffacciarsi su quel Canale Candiano in cui nacque, inserendosi nel processo di riqualificazione e rivalorizzazione avviato dal Comune. Ipotizziamo di creare in Darsena un centro di avviamento al canottaggio in modo che i genitori e le famiglie possano vedere i loro figli remare in quel contesto, lasciando alla Standiana esclusivamente l’attività agonistica.”

Condividi l’articolo: