A Rimini però c’è un sodalizio che va avanti da un secolo e che, dall’estate del 1925, coinvolge abitanti e turisti: il Circolo Tennis Rimini.
“Non sono molti i circoli ad aver tagliato il traguardo del centenario,” afferma con orgoglio il presidente, Gilberto Fantini. “Poco più di una decina in tutta Italia. E nel 2025 a questa ristretta cerchia si aggiungono (insieme a Rimini) altri due club, il CT Palermo e la Virtus Bologna.”
A inizio Novecento, il tennis era uno sport di origine inglese praticato da aristocratici e ricchi borghesi. Che, anche in villeggiatura, non erano disposti a rinunciare al loro passatempo preferito. “I circoli più antichi d’Italia si trovano in grandi città oppure in storiche località turistiche, come Alassio, Bordighera e appunto Rimini,” ricorda Fantini.
Non a caso, nella nostra città, la storia del tennis si lega strettamente a quella del turismo. Fu Dimitri de Gravenhoff a portare il tennis a Rimini nel 1900. Un russo innamorato della riviera, proprietario dell’hotel Hungaria. Mentre fu un romano, il commendator Cornelio Peragallo, a fondare il Circolo che negli anni Venti era solito trascorrere la bella stagione nella sua villa in viale Regina Elena.
I campi di villa Peragallo, e il relativo chalet, furono la prima sede del club. E qui negli anni Trenta si avvicendarono alcuni tra i giocatori più importanti del mondo.
Nel dopoguerra, quando i turisti ritornarono in una riviera ridotta in macerie, la voglia di tennis ricomparve in città. Questo portò alla costruzione, nel 1951, dell’attuale complesso sito nel ‘Triangolone’ in prossimità del porto. Da quasi settantacinque anni, ospita il Circolo Tennis e i grandi tornei estivi che da allora qui vengono organizzati. Poi, quando il turismo riminese, inizialmente riservato a un’élite, divenne un fenomeno di massa, anche il Circolo seppe modificarsi adattandosi alle nuove esigenze.
Nel giro di pochi anni i campi passarono da tre a sette, venne inaugurato un moderno impianto di illuminazione, permettendo a un numero sempre più vasto di persone (uomini e donne di tutte le età) di avvicinarsi a questo sport. Giocando, tra l’altro, anche d’inverno grazie all’introduzione dei palloni pressostatici.
“È un grande onore guidare il Circolo in occasione del prestigioso traguardo dei cento anni,” afferma Fantini, che ricopre la carica di presidente da quasi trent’anni. E, per celebrare il centenario, è in corso di pubblicazione un volume in uscita nel mese di settembre. Il libro è frutto di una ricerca che ha condotto insieme ad Alessandro Catrani, tra archivi, biblioteche e giornali d’epoca. Si propone di ricostruire la storia del Circolo dalla fondazione fino ai giorni nostri. Come? Evidenziando la profonda interconnessione tra le vicende che hanno riguardato il Circolo Tennis e la storia della Rimini degli ultimi cento anni.
Particolare attenzione è poi riservata all’apparato fotografico, in buona parte composto da immagini inedite. Esso testimonia il passaggio per i campi riminesi di numerosi campioni del passato. Come i terribili australiani John Bromwich e Jack Crowford nel 1937. La giovanissima Sabina Simmonds negli anni Settanta. Fino ai grandi nomi degli anni Duemila come Amelie Mauresmo, Francesca Schiavone e Gaël Monfils.