Piazza del Popolo di Pesaro, la fontana

di Giovanna Patrignani
L’antica fontana di Piazza del Popolo tra storia e identità: la pupilla di Pesaro
Tra il 1588 e il 1593, in seguito all’ampliamento della Piazza Grande (oggi detta Piazza del Popolo), per iniziativa di Francesco Maria II della Rovere fu eretta una nuova fontana in sostituzione di quella esistente sin dal XIV secolo al tempo dei Malatesta in piazzetta del Quarto (oggi largo Mamiani).

Inaugurata il 13 luglio 1593, fu sistemata in Piazza del Popolo sopra una base a tre gradini e dotata all’interno del bacino di un ‘maschio’ dalla forma a boccale. 

In occasione della nascita del principe Federico Ubaldo della Rovere, avvenuta il 16 maggio 1605, aggiunsero otto ‘teste’ o maschere. Mentre nel maggio 1621 inserirono un gruppo di delfini bronzei e altri ornamenti in occasione del matrimonio dello stesso Federico con Claudia de’ Medici. Ristrutturata la nuova rete idrica, il 17 agosto 1683 tornò finalmente a sgorgare di nuovo l’acqua nella fontana, durante una solenne cerimonia. 

Nel biennio 1684-85 lo scultore romano Lorenzo Ottoni ristrutturò radicalmente e abbellì la fontana. Il gran numero di getti d’acqua rispondeva non solo a una finalità estetica, ma soprattutto a uno scopo concreto. In quanto l’acqua doveva servire per usi pratici della popolazione, tra cui era molto radicata l’usanza di portare animali ad abbeverarsi e di condurvi carri per lavarli.

Il 20 maggio 1684, però, emisero un bando pubblico che comminava pene severe contro chi avesse continuato a praticare tali usanze contrarie all’igiene pubblica e al decoro della Piazza del Popolo. Sin dal 1688, per proteggerla da animali e carri che urtavano continuamente contro la vasca e gli scalini del basamento, sistemarono anche colonnine con catene. Ma né tale recinto, né i successivi bandi distolsero i pesaresi dall’antica pratica. Che continuarono imperterriti a usare la pubblica fontana di Piazza per varie esigenze pratiche.

In epoca imprecisata collocarono attorno al basamento alcuni abbeveratoi in pietra di Verona. Rimossero definitivamente poi le colonnine con catene sistemate intorno al basamento, eliminate all’inizio del 1914 ma in seguito ricollocate. In quanto considerate un ostacolo per le ‘adunate’ in voga in epoca fascista. 

Durante la Seconda guerra mondiale, nell’agosto 1944 un reparto tedesco distrusse la fontana con alcune cariche di tritolo. La ricostruirono poi fedelmente nel 1960 secondo l’antico modello di Lorenzo Ottoni con il ripristino degli antichi frammenti recuperati. Così, dopo sedici anni dalla distruzione, il 20 agosto 1960 la fontana riprese il suo posto in mezzo alla Piazza del Popolo. Con le sue rinate strutture e i suoi ventisei zampilli, arricchita anche da un impianto di illuminazione notturna. 

A sintetico ricordo di queste vicende, un’iscrizione latina è scolpita intorno al bacino, proprio là dove in antico era posta quella originaria. Nell’ambito di un piano di interventi realizzati dall’Amministrazione Comunale per restaurare le antiche fontane pesaresi, il primo intervento trovò attuazione proprio sulla fontana principale della città, quella di Piazza del Popolo. Restaurata nel 1988 e restituita ai suoi originari colori: il bianco della pietra d’Istria e il rosso del marmo veronese. Nel 1994 venne poi ripristinato l’impianto di illuminazione. Ancora oggi, come un tempo, quando era detta ‘la pupilla di Pesaro’, centralizza lo spazio urbanistico. E continua a essere punto di riferimento e polo aggregativo per i pesaresi.

Piazza del Popolo di Pesaro, la fontana

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