Il lughese Carlo Vistoli, classe 1987, è il controtenore italiano più richiesto all’estero, soprattutto per quanto riguarda il repertorio barocco che sta tornando molto di moda.
L’intuizione vincente di Technacy? Aver capito in anticipo che tutto ciò che in un primo tempo si faceva solo col computer, poi sarebbe stato possibile farlo anche con il telefonino.
Sinonimo di libertà, di vita all’aria aperta, di sana ricercata solitudine. Un concetto astratto che a Forlimpopoli si è vestito di concretezza grazie all’estro di due fratelli visionari.
Il suo è un modo di stare al mondo appreso presto, proprio in famiglia, dagli insegnamenti dei suoi genitori, operatori umanitari giramondo che lo hanno portato ancora piccolo in Australia.