L’evento The Power of Play è approdato a Pesaro grazie al grande lavoro che CTE Square, la Casa delle Tecnologie pesarese, sta svolgendo con collaborazioni nazionali e internazionali.
È così che è avvenuto l’incontro con IIDEA. L’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia ha organizzato l’evento in partnership con Games for Change, organizzazione internazionale fondata nel 2004 che promuove la creazione e l’utilizzo di videogiochi con impatto sociale positivo.
Un progetto ambizioso che valorizza i videogiochi oltre l’intrattenimento, riconoscendoli come strumenti di connessione, inclusione, crescita culturale, benessere ed educazione. Alessandro Bogliolo, coordinatore scientifico di CTE Square, ha sottolineato quanto “il coinvolgimento è la chiave del cambiamento e dell’innovazione sociale.The Power of Play è l’evento che meglio rappresenta i valori che hanno ispirato e guidato il progetto CTE Square.”
Viene spontaneo chiedersi come strumenti apparentemente ludici, come i videogiochi, possano diventare veri e propri alleati nell’educazione e nello sviluppo cognitivo. Lontana da approcci allarmistici o proibizionisti, Manuela Cantoia (professoressa associata di Psicologia Cognitiva Applicata all’Università eCampus) è una delle voci più autorevoli nel panorama italiano quando si parla di apprendimento e tecnologie digitali che ha partecipato all’evento.
Cantoia invita a guardare al mondo videoludico con occhi nuovi, riconoscendo ai videogiochi un valore che va oltre il puro intrattenimento. Possono essere strumenti di connessione sociale, inclusione, crescita culturale, benessere ed educazione. In un recente panel dedicato alle famiglie, ha affrontato le ansie più comuni dei genitori. Ribadendo che la paura è comprensibile, ma non deve trasformarsi in chiusura.
“Il proibizionismo non ha mai funzionato,” ha spiegato, “serve invece accompagnare i ragazzi nella scoperta del digitale con consapevolezza e strumenti adatti. Tra questi strumenti c’è il sistema di classificazione PEGI, che aiuta a identificare i contenuti dei videogiochi in base all’età consigliata. E il già citato sito tuttosuivideogiochi.it, pensato proprio per offrire a genitori e insegnanti una guida chiara e aggiornata per orientarsi nel mondo dei videogame.”
Anche l’ideatrice di Popsophia, Lucrezia Ercoli, ha partecipato all’evento. Ha sottolineato come “i videogiochi non sono soltanto svago o evasione, ma spazi immersivi e interattivi che plasmano identità, comunità e pensiero critico.”
L’evento di Pesaro ha contribuito a chiarire che il mondo dei videogiochi è immenso. “I videogiochi sono ormai una forma d’arte,” chiosa Bogliolo, “una forma di comunicazione culturale e di sensibilizzazione. Alcuni nascono con un chiaro intento verso una direzione pedagogica o anche di denuncia, consentendo di trattare in modo insolito anche temi forti, come quello del fine vita, del bullismo, della cybersecurity.”
È importante quindi avvicinarsi a questo mondo senza pregiudizi: non demonizzare, ma conoscere e partecipare. I videogiochi, se ben compresi e utilizzati, possono essere una preziosa risorsa educativa per le nuove generazioni.


















