Antonio Moro: libri per curiosi

di Roberta Bezzi, foto Massimo Fiorentini
I progetti Editoriali E digitali Di Antonio ‘Itomi’ Moro
In queste foto, Antonio Moro presso il suo Itomi Studio a Savio di Cervia.

Come ci tiene a precisare, Antonio Moro ha vissuto diverse vite lavorative correlate tra loro. Dopo aver concluso l’avventura web, l’ex fondatore e direttore del magazine online Lega Nerd, nel 2022 ha fondato la casa editrice Itomi Studio in un capannone a Savio di Cervia trasformato in modo originale, parte integrante della sua comunicazione.

Si concentra solo sulla pubblicazione e vendita diretta di libri di pregio dedicati a un pubblico esigente e curioso. Si tratta di diverse collane di libri, guide e bookazine dedicate agli argomenti più disparati (cultura pop, nerd, tecnologia, informatica, videogiochi, ecc.). Lo studio inoltre progetta, produce e vende direttamente online anche una serie di prodotti particolari in tiratura limitata, pensati per lo stesso target.

D. Com’è nata la sua passione per la tecnologia? 

R. “Sono sempre stato curioso, e curiose sono le persone a cui oggi vendo – non le chiamo più nerd. Ero il classico ragazzino introverso a cui piaceva smontare le cose. Poi mi hanno regalato il primo computer, un Commodore 64, ed è stato colpo di fulmine. Da quel momento tutto è cambiato, non volevo più fare l’aviatore.”

D. Com’è iniziato il suo ricco percorso?

R. “Dopo il diploma in informatica all’Itis Nullo Baldini di Ravenna, sono cresciuto come programmatore, web designer e graphic designer, lavorando per diversi studi in giro per l’Italia tra cui Sincretech e Mimic a Modena, E-Tree a Treviso, IBM a Milano e BlueLemon a Cesena, nel periodo in cui stava nascendo il web moderno.

Ho vissuto passo dopo passo la nascita delle prime chat e dei gruppi di discussione online, in cui ho trovato modo di esprimermi con i miei simili. Oggi tutto questo potrebbe sembrare scontato, ma all’epoca non lo era.”

D. Dal 2007 e per oltre dieci anni si dedica al mondo dei videogame e all’editoria online. Com’è andata?

R. “Insieme ad amici e colleghi, ho fondato Vae Victim Games, uno studio di sviluppo di videogiochi racing per il mercato PC e Arcade di cui sono stato direttore creativo.

Quasi in contemporanea, nel 2009, è nato il mio progetto principale: il blog Lega Nerd dedicato per l’appunto ai nerd e alle persone curiose. Nato quasi per scherzo e portato avanti per divertimento, ha rappresentato la trasformazione della mia passione in lavoro, un sogno che diventa realtà.

È diventato uno dei principali magazine online in Italia, con 2 milioni di lettori mensili. Ne sono stato direttore fino al 2021. In quei dodici anni ho avuto modo di viaggiare in tutto il mondo alla scoperta della cultura pop e di conoscere e intervistare centinaia di personalità legate all’entertainment, la tecnologia, il gaming e la scienza: poi la decisione di vendere, ho capito che era in atto un nuovo cambiamento irreversibile correlato questa volta alla crisi del web.

Per me che ero stato tra i primi ad abbracciare il blogging, ossia a spingere verso internet, era tempo di tornare al cartaceo, ma un cartaceo prestigioso. Abbandonata l’idea di fare consulenza che non faceva per me, nel 2022 ho fondato Itomi Studio con cui autopubblico collane di libri che parlano dei miei interessi e che riesco a distribuire direttamente grazie alla mia forte community.

Quest’ultima è una condizione fondamentale per avere margini di guadagno.”

D. Tra le collane di libri di pregio da collezione con uscita annuale, c’è Epic: cos’è?

R. “Una raccolta di storie, approfondimenti e fotografie da me curate. È un incrocio tra libro e magazine, un coffee table book con la copertina rigida, la carta di qualità, che si sfoglia e si legge in modo casual. I miei libri sono tutti atemporali, senza tempo, e quindi validi anche fra anni. È una strategia commerciale precisa che fa leva sul collezionismo dei miei clienti.”

D. In seguito è uscita la collana Pixel, con più di 3.000 copie l’anno, che parla di videogiochi e realizzata con due noti creator…

R. “Sì, l’idea è stata vincente perché abbiamo messo insieme due community, la mia e la loro. In questo modo fra l’altro riesco a riconoscere loro una percentuale molto più alta di quella prevista dal vecchio modello di editoria perché i creator/influencer portano clienti.

Rispetto all’influencer 1.0 che era più simile al testimonial, il creator 2.0 di oggi che realizza un proprio prodotto/servizio, riesce ad avere una conversione molto più alta perché vende direttamente alla propria community senza bisogno di marketing, saltando l’intermediario.”

Antonio Moro: libri per curiosi
In apertura, Antonio Moro presso il suo Itomi Studio a Savio di Cervia.
Pubblicato su Ravenna IN Magazine 04/25, chiuso per la stampa il 15/10/2025

Condividi l’articolo: