Non solo perché la famiglia Fantini dal 1899 ne ha curato lo sviluppo per quattro generazioni. Ma anche perché ha saputo valorizzare al massimo la vicinanza a uno degli ambienti naturali più belli e spettacolari della pianura ravennate, a pochi passi dal mare.
Oggi quindici ettari di meleti offrono la possibilità di coltivare la Mela delle Saline di Cervia e non solo. Un prodotto biologico certificato, che cresce, come altre varietà, grazie alla paziente cura di Piercarlo e Alberto Fantini. Padre e figlio, indissolubilmente legati alla terra, anche se scelte di vita ne hanno fatto un dottore in agraria, per lungo tempo, dirigente di azienda nel mondo delle sementi e un architetto impegnato tra l’altro nell’arredo di interni per il mondo dell’accoglienza, delle strutture balneari e della ristorazione.
Così in più di un secolo la casa colonica con attorno gelsi utili per l’allevamento dei bachi da seta, con coltivazioni a rotazione e filari da vite oltre che di mele è diventata un’azienda al passo con i tempi e un agriturismo.
“Oggi i nostri impianti non hanno niente da invidiare ai meleti del Trentino,” racconta Alberto Fantini. “I miei nonni vivevano di agricoltura, poi l’economia è cambiata. Noi abbiamo investito e sperimentato, in azienda ci muoviamo con un mezzo elettrico ma c’è anche il primo trattore di mio nonno, un Sametto degli anni Sessanta.”
E a spiegare come la brezza delle Saline influisca sulla produzione di mele e come una precisa collocazione geografica sia diventata un punto di forza, ci pensa Piercarlo Fantini. Che dopo la pensione ha dedicato ogni energia alla Memento.
“Per struttura del terreno e ambiente questa zona non si presta a coltivazione precoci o delicate e sensibili come ciliegi, albicocchi o kiwi. Una delle colture che si adattano all’ambiente è il melo. Il frutto ha maggior sapore, questo terreno dal medio impasto tendente all’argilloso dà maggiore ricchezza di sali minerali, così come la salinità dell’ambiente. Le Saline sono a meno di 2 km.”
Così tra le produzioni di Pink lady, ma anche di Gala, Golden, Granny Smith, Fuji, cresce la mela delle Saline. “Una varietà di rossa autunnale di cui da sempre abbiamo il ceppo originale. E su cui abbiamo fatto degli innesti, una mela buonissima ad alto valore aggiunto, biologica certificata da tanti anni. Stiamo lavorando all’Igp, indicazione geografica protetta, per il riconoscimento a livello nazionale.”
Da fine agosto ad autunno inoltrato si svolge la raccolta e la vendita su scala industriale. Ma c’è spazio anche per l’acquisto al dettaglio per gli appassionati che nel tempo hanno imparato a conoscere la mela delle Saline. E non rinunciano ad acquistarla: raccolta in azienda e disponibile solo fino a dicembre. I frutti per scelta non passano mesi in celle frigorifere.
“Dopo la pensione, con investimenti mirati, mio padre ha portato nella contemporaneità l’azienda. E per noi la chiave è proprio questa: vivere nel proprio tempo con una visione chiara del futuro e i piedi per terra. Dei 15 ettari un terzo è biologico certificato e un ettaro è a fotovoltaico.” Una passione coltivata senza fretta, con una determinazione che non poteva passare inosservata.E così anche i ristoratori romagnoli si sono avvicinati al prodotto, utilizzato per ricette creative. Da Roberto Bagnolini dell’Accademia del Cardo, anima del ristorante Al Deserto, alla Pasticceria Doganieri di Cervia con la ciambella alla Mela delle Saline. Fino alla sorprendente pizza alla mela della Pizzeria da Leo con formaggio e cannella.
“Stiamo lavorando alla promozione,” assicura Alberto Fantini. “Ma per noi è essenziale che il prodotto locale venga valorizzato. Sapere che il territorio della costa ha un entroterra con un tessuto produttivo legato all’agricoltura di qualità è un valore aggiunto per tutti.”
Un valore che dall’estero hanno colto immediatamente, visto il gradimento immediato dell’attività dell’agriturismo con ospiti dal Nord Europa, Giappone e Australia, affascinati dall’immersione nel paesaggio. Un Eden dove si lavora e coltiva ogni giorno.
“All’idea dell’ospitalità ci siamo arrivati con calma, siamo partiti con il b&b, ora diventato a tutti gli effetti un agriturismo. Ho fatto tesoro della mia esperienza di interior design in hotel e strutture di accoglienza. Non sapevo come poteva andare, la costa è un grande attrattore, ma mi dicevo: chi vuoi che venga. Invece è stata una felice sorpresa e ora l’80% degli ospiti è composto da turisti stranieri, persone che amano la natura, apprezzano il relax, la nostra terra e l’accoglienza fatta con garbo. Da Pasqua ad Halloween siamo aperti, ma le camere rimangono a disposizione anche più tardi.”
Mentre mette in cantiere altri progetti, dalla piscina per gli ospiti della struttura, allo studio della produzione di sidro di mele analcolico e alcolico fino ai succhi, Alberto Fantini, cordiale e determinato, vende le mele anche ad acquirenti di passaggio. “Ho clienti che vengono da Modena per le nostre mele, mi piace parlare con la gente. Per lavorare nella propria azienda ci vuole passione e bisogna crederci, tanto.”





















