Lo abbiamo chiesto a Paola Russo de Il Palloncino Rosso, l’associazione che è artefice di questa rinascita.
D. Paola, ci può raccontare com’è nata quest’associazione e per quale motivo?
R. “Il Palloncino Rosso nasce a Rimini nel 2015 con una convinzione semplice ma potente. Che anche i luoghi, come le persone, abbiano bisogno di cura e ascolto. L’associazione lavora nel campo della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale, riportando vita e senso in spazi abbandonati o dimenticati.
Con un approccio basato sulla partecipazione attiva dei cittadini, promuove progetti che intrecciano cultura, welfare di prossimità e comunità. Negli anni abbiamo imparato che rigenerare un luogo non è un maquillage urbano, ma un processo profondo di riappropriazione simbolica. Capace di ricostruire legami e identità.
Oggi Il Palloncino Rosso è una rete di volontari e di professionisti di diversi ambiti, guidata dal presidente Francesco Piersimoni. Affianca anche le amministrazioni locali nella progettazione di politiche partecipative.”
D. Quando avete preso in gestione l’Astoria?
R. “L’ex Cinema Astoria è un luogo che abbiamo iniziato a ‘frequentare’ nel 2017, con eventi e riaperture simboliche. Come il flash mob con Novensemble o la proiezione storica Riutilizzasi Cinema.
Nel 2022, grazie a un primo accordo con il Comune di Rimini, è nato Ritorno all’Astoria, un progetto virtuoso di riuso culturale partecipato. In questo 2025, con una nuova concessione triennale, entriamo in una fase più matura: l’Astoria diventa un hub culturale di comunità, accessibile, vivo e aperto. Il progetto è promosso dal Comune di Rimini ed è curato da Il Palloncino Rosso Aps insieme a Le Città Visibili, Alcantara Teatro e altri partner del territorio.
Ha ottenuto il sostegno del bando per i progetti di rilevanza locale 2024/2026 nell’ambito dell’Accordo di programma tra il ministero del Lavoro e la Regione Emilia-Romagna.”
D. Lei che ruolo ha all’interno de Il Palloncino Rosso?
R. “Sono entrata nel gruppo nel 2018, dopo la prima estate del progetto Riutilizzasi Bolognese. Ho portato la mia passione per le storie, cercando le tracce di chi da bambino aveva vissuto quelle estati di colonia: ne è nato Storie di Colonia, un progetto corale diventato mostra, film, libro, e soprattutto una comunità narrante.
Con un video che racconta quella magnifica esperienza di partecipazione, fino a novembre siamo presenti nella mostra TerræAquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare, alla 19a Mostra Internazionale di Architettura, a La Biennale di Venezia 2025.
Per Il Palloncino Rosso seguo la parte di progettazione culturale e storytelling, alla ricerca delle parole che aiutino i luoghi a raccontarsi e le persone a riconoscersi. In Ritorno all’Astoria curo l’identità narrativa del progetto e la comunicazione partecipata, in collaborazione con tutte le realtà coinvolte.”
D. Ci può dire quali saranno le nuove attività che gestirete all’Astoria?
R. “Ritorno all’Astoria è un processo vivo e in divenire, che mette al centro il protagonismo della comunità. Lo spazio accoglierà proposte culturali, sociali e artistiche provenienti da associazioni, scuole, gruppi informali, cittadini.
Un esempio emblematico è stato quello degli Spicy Knots, giovane band riminese che grazie al progetto ha potuto inaspettatamente presentare Astoria, il suo album di esordio, proprio nel luogo a cui quel titolo s’ispira. Quasi la trama di un film che ben rappresenta lo spirito di tutto il progetto: trasformare l’Astoria in un luogo generativo, dove le visioni prendono forma e diventano esperienza condivisa.
Un percorso che ha coinvolto anche gli studenti e le studentesse di UniRSM Design, impegnati nell’immaginare la nuova identità visiva di questa trasformazione da cinema a hub. Oltre al festival Le Città Visibili, che lo scorso anno ha riaperto la storica Sala Jolly dopo vent’anni, anche rassegne, laboratori, incontri, spettacoli: sempre con la convinzione, ogni volta confermata, che la cultura, se condivisa, è un bene – e un benessere – comune.”