Vicecampioni del mondo Under 20: talenti di casa

di Massimo Montanari, foto ufficio stampa FIGC
Giovane, Casadei e Prati sono i vicecampioni del mondo Under 20
Sono cresciuti insieme e insieme hanno accarezzato un sogno – il titolo mondiale Under 20 – svanito all’ultima curva. E insieme ora sono pronti a lasciare un segno importante nel mondo del calcio, visto che i loro nomi sono nelle agende di numerosi direttori sportivi.

I vicecampioni del mondo under 20 sono Samuel Giovane, Cesare Casadei e Matteo Prati. In comune l’anno di nascita, il 2003, un talento da predestinati e una nascita in terra ravennate. 

Mai come adesso Ravenna ha espresso così tanti talenti tutti in una volta. E soprattutto mai ha avuto tre giocatori del territorio contemporaneamente impegnati in un Mondiale. Diventati poi vicecampioni del mondo under 20. Luci fulgide in un cielo calcistico un po’ grigio adesso da queste parti.

Trafila nel Cesena fin da bambini, poi le strade si separano. Giovane sbarca all’Atalanta e da lì all’Ascoli, Casadei all’Inter, dove lo nota il Chelsea che lo ingaggia e lo presta al Reading, e Prati al Ravenna, trampolino di lancio per la Spal – ma restano i contatti e l’amicizia e poi si ritrovano in azzurro, per disputare il Mondiale in Argentina. Che finisce con la sconfitta in finale contro l’Uruguay.

“È stata un’esperienza bellissima,” ammette Giovane, rintracciato prima della partenza per le sue vacanze. “Nella quale ci siamo confrontati con nazionali veramente importanti e di grande valore e con giocatori molto forti. Siamo contenti di avere raggiunto un grande traguardo che nessuno si aspettava grazie alla qualità del gioco e con l’unione del gruppo.

Finita la partita con l’Uruguay eravamo molto delusi perché perdere una finale mondiale fa male ma, a mente fredda, so e sappiamo di avere fatto qualcosa che nessuno aveva fatto prima. Abbiamo portato a casa un secondo posto che ci rende tutti orgogliosi.” 

Ai Mondiali, Giovane – figlio e nipote d’arte visto che sia il papà, fermato da un infortunio, che il nonno, una parte di carriera nel Russi, hanno giocato a calcio – è stato il capitano (ma lo era stato anche agli Europei l’anno scorso), mentre Casadei ha chiuso con il titolo di capocannoniere e Prati è stato tra i migliori centrocampisti visti all’opera.

“Sicuramente quella fascia ti carica di grande responsabilità,” ammette, “ma mi sento come tutti gli altri compagni di squadra. Cerco di essere da esempio, e se un compagno ha bisogno ci sono sempre. Fa parte di me del mio carattere. Forse anche e soprattutto per questo che il mister Nunziata mi ha affidato la fascia: un ruolo che cerco di onorare al meglio.” 

Il talento dei tre non è ovviamente sfuggito ad Alessandro Zauli, allenatore con abilitazione Uefa A, osservatore, numerose esperienze in panchina nelle giovanili di vari club, oggi istruttore tecnico alla Compagnia dell’Albero e scrittore di apprezzati libri di allenamento tecnico-tattico.

“Tanta abbondanza dalle nostre parti non c’è mai stata,” sottolinea, “e questo ha una duplice chiave di lettura: da un lato è la conferma della bontà del lavoro del Cesena, che ha cresciuto in casa questi ragazzi e poi ha dovuto salutarli con il fallimento e le varie vicissitudini, dall’altro fa risaltare i pochi meriti di una città, come Ravenna, che non riesce a coltivare in casa propria ragazzi di questo livello. Ma è inutile parlarne: quella dei giovani che vanno a giocare a Cesena è una storia talmente vecchia che non è neanche più il caso di tirarla fuori.”

Dall’analisi di Zauli emerge chiaramente l’oro puro setacciato in città. “Giovane è un ragazzo molto maturo e molto professionale,” spiega Zauli, “è già grande da questo punto di vista. Deve trovare una sua collocazione chiara in un ruolo: finora ha fatto il terzino, la mezzala, il giocatore davanti alla difesa. Nella scelta in fase di possesso può migliorare tanto. Da mediano deve imparare a giocare con meno tocchi perché, essendo bravo, gli piace giocare molto la palla.”

Casadei ha incantato tutti e messo in fila tutti i bomber del mondiale chiudendo con 7 centri. “Lui è un giocatore moderno, dotato di buona fisicità, che va a cercarsi la posizione in campo a seconda dei momenti della partita,” dice di lui Zauli, “così te lo trovi in varie zone del campo e lo vedi andare a prendersi la palla dove ci sono spazi. Proprio in questa capacità e nella lettura delle varie fasi della gara ha la sua forza. L’Inter ha fatto una plusvalenza di 20 milioni da un ragazzo arrivato da un fallimento del Cesena.”

Prati in Argentina ha segnato il gol nella partita d’esordio dell’Italia contro il Brasile. “Prati è il classico esempio di ragazzino bravissimo tecnicamente ma ancora un po’ indietro fisicamente. Nel Ravenna in D non era titolare poi, grazie alla sua bravura nel proporsi e grazie alla tenacia e alla visione di Dossena, si è conquistato un posto da titolare, che gli è valso il salto alla Spal. (continua…)

Vicecampioni del mondo Under 20: talenti di casa
In apertura Matteo Prati (numero 4), il capitano Samuel Giovane (numero 6) e Cesare Casadei (numero 8). Qui sotto, Alessandro Zauli, allenatore con abilitazione Uefa A.
Vicecampioni del mondo Under 20: talenti di casa
E anche qui, partito per disputare la Primavera ha saputo guadagnarsi la fiducia di De Rossi e di Oddo, debuttando in B. È un ragazzo di forte personalità, che non ha paura di farsi dare la palla. Il suo percorso è un esempio per tutti i ragazzi che fanno sport: con l’abnegazione, l’impegno, la serietà si può arrivare lontano.”

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