Federico Foli, lo stratega aziendale

di Francesca Miccoli
Leadership Consapevole: Federico Foli Dalla Romagna A New York
Un uomo che ha imparato a navigare nel cambiamento. Un pensatore fuori dagli schemi, animato dal piacere della sfida, da affrontare con il sorriso sulle labbra e senza timore di sbagliare.

È difficile riassumere in un solo termine i tanti talenti di Federico Foli. Top manager di origine ravennate trapiantato a Forlì, con un presente ‘a stelle a strisce’ e un passato – e probabilmente un futuro – da cittadino del mondo. Uno stratega con un’esperienza trentennale ai vertici di imprese internazionali diffuse in oltre 40 Paesi. 

Protagonista di una vita già romanzesca, fatta di incontri carismatici e improvvisi switch, Foli risolleva mondi ‘inceppati’, restituendo produttività e redditività a imprese in disarmo. “Rivitalizzo modelli di business obsoleti attraverso la semplificazione di problemi complessi, unendo le persone attorno a un obiettivo condiviso,” spiega. “Dando priorità al capitale umano e al lavoro in team.” Concetti che possono apparire semplicistici: impressioni incenerite dai risultati ottenuti in colossi come ITW, Technogym, Axians/Vinci Energies. Proprio con quest’ultimo, come Chief Strategy Officer ha seguito e gestito progetti importanti fregiandosi di clienti come Luxottica Group e Hitachi Usa. 

“La mia formazione non è stata lineare,” racconta Federico Foli dalla sua casa nel bosco, a ventitré miglia da Manhattan. “Innamorato delle materie umanistiche, avrei voluto frequentare il liceo classico ma mio padre mi indirizzò verso un diploma con un immediato sbocco lavorativo. Scelsi l’Itis a indirizzo elettronico pur non amandolo.”

Terminati gli studi superiori, ecco la prima di una lunga serie di sterzate. “A Forlì, città di mia moglie, partì un corso di laurea in Scienze politiche a indirizzo internazionale con docenti illuminati come Panebianco e Andreatta, allora Ministro della Difesa.” Per Federico, uno dei 33 studenti ammessi, “l’opportunità di studiare diritto, economia e storia, politica e lingue, l’occasione per cominciare a viaggiare.”

Anni di ricerca su un tema oggi caldo quale ‘democrazia e sicurezza in Israele’ preludono l’inizio di un giro del mondo che contempla tappe a Bruxelles, in Israele, in Giordania. “Mi sono appassionato alla ricerca culturale, sociopolitica ed economica sui paesi in via di sviluppo dell’area medio-orientale. Ho iniziato a studiare l’arabo e a dedicarmi a ciò che avevo sempre sognato.” 

Concluso il percorso universitario, un nuovo cambio di rotta, questa volta verso l’universo del business, fino ad allora inesplorato, propiziato dall’incontro con un Ceo lungimirante (in seguito chiamato a guidare un conglomerato da 20 miliardi di dollari!) Tante le imprese ‘resuscitate’ da Federico Foli, spinto da quella sana curiosità che spalanca orizzonti sempre nuovi.

“Il mio segreto? La capacità di creare ponti tra culture, connettere le persone, progettare e trasformare modelli di business e uno stile di leadership.” Parole chiave del suo approccio sono connessione, umanità, collaborazione nella trasformazione. Tra le imprese in carenza d’ossigeno risollevate anche Technogym Nord America, per la quale Foli inverte il trend negativo, facendo ritrovare slancio e crescita.

Ho poi anche fondato una mia società, la Nexxpansion Advisory, per fare consulenza strategica sulle acquisizioni.” A destare curiosità è il metodo ‘Businessatva’, che porta Foli a rivedere strategie, risanare conti: un sistema che incorpora l’esperienza maturata nel business a due grandi passioni.

“La musica jazz, che è parte del mio essere e mi ha insegnato ad abbracciare la complessità, l’adattamento e a trovare il ritmo. Quindi la meditazione, scoperta grazie a Massimo Sutera, già bassista di Dalla e Morandi; percorso che mi permette di gestire al meglio lo stress. Esperienze sfociate nel 2020 nella pubblicazione del mio primo libro The mindful leader. The sound of business. Un volume da cui si evincono le basi su cui costruire il successo: dalla capacità di collaborare, mettendo l’ego da parte, a quella di affrontare la paura del cambiamento in un mondo ad alta velocità.”

A suggellare l’ennesimo cambio di vita, un imprimatur d’amore che è anche la chiusura di un cerchio. “Prima di andarsene, mio padre mi ha rivolto un invito: ‘Fede, se c’è qualcosa che non hai fatto e vuoi fare, falla subito.’ Oggi mi trovo a suonare e comporre coi jazzisti più grandi del mondo e a frequentare i migliori insegnanti di meditazione del Tibet center, ad appena 10 miglia da casa.”

Federico Foli, lo stratega aziendale

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