Slow Food di Ravenna: volontariato per il cibo buono

di Chiara Bissi, foto Massimo Fiorentini
I progetti per il buono e il giusto in difesa della biodiversità
Per loro il cibo è buono quando è giusto, sano e di qualità, quando le produzioni non danneggiano l’ambiente, quando le condizioni lavorative e i salari dei produttori sono equi. Ma per difendere la biodiversità – cioè l’insieme delle diverse forme di vita e la diversità culturale, ovvero la varietà di tradizioni, usi, costumi e credenze – i volontari della condotta di Ravenna di Slow Food con la sezione di Cervia non si accontentano di organizzare cene a base di prodotti che rischiano di scomparire, di animare degustazioni con cibi realizzati da piccoli produttori, di promuovere corsi di formazione e gite gastronomiche per gli iscritti, ma da tempo si sono ritagliati un ruolo importante in città nella divulgazione e promozione di buone prassi in campo alimentare e ambientale.

Con circa 220 soci la condotta Slow Food di Ravenna, guidata da quattro anni dalla presidentessa Barbara Monti, conduce un’instancabile attività di promozione culturale. Tesse una fitta rete di relazioni con altri soggetti del volontariato, indagando la relazione tra cibo e salute. O muovendosi nell’ambito della tutela del patrimonio storico-artistico e di difesa degli ambienti naturali.

Il tutto con un’attenzione particolare ai cambiamenti climatici, allo spreco alimentare e all’elemento acqua. Incontri, conferenze, presentazione di libri sono solo alcune delle iniziative che arricchiscono la programmazione annuale.

Mentre la bella esperienza del cartone animato I figli dei giganti verdi, prodotto dalla condotta, è entrato a far parte del progetto nazionale di Slow Food educazione: ‘Noi siamo natura’. Fiore all’occhiello della condotta è il progetto di ‘Orto Slow Food a scuola’ con quattro plessi coinvolti, 72 insegnanti, 492 bambini per un totale di 150 mq coltivati.

Siano l’orto scolastico della primaria Riccardo Ricci, attivo da 17 anni, o gli orti in cassoni nelle due sedi della scuola dell’infanzia Buon Pastore, oppure i cassoni della scuola media dell’Istituto San Pier Damiano. In tutti i punti di coltivazione i bambini svolgono un intenso programma didattico e si prendono cura delle piante dalla semina al raccolto.

Angela Rosa, docente, consigliera Slow Food da dieci anni segue il progetto Orti con grande tenacia e passione. Mentre al mantenimento e alla cura degli orti contribuiscono i nonni e le nonne volontarie, insieme ai ragazzi dell’istituto tecnico agrario Perdisa.

“Grazie alle nostre attività,” racconta la presidentessa Monti, “siamo molto presenti e radicati in città. Il progetto degli orti coinvolge tantissimi bambini e Slow Food offre agli insegnanti una formazione continua. Durante i mesi della messa a dimora delle piante i nonni e le nonne insieme ai bambini e alle maestre realizzano manufatti per la Festa annuale dell’Orto.

Lo scorso anno i bambini della scuola Ricci si sono dedicati alla stampa su tela, tecnica tradizionale romagnola con l’esperto stampatore Egidio Miserocchi. Poi le nonne hanno realizzato tovagliette, sacchetti per il pane e borse.” 

Tra le esperienze più gratificanti vissute dalla condotta di Ravenna c’è il progetto ‘I figli dei giganti verdi. In un vasetto di terra la storia di Ravenna’. Allora ecco la farnia di Dante, il pino di Teodorico, il platano di Galla Placidia e il ginkgo biloba di Anita Garibaldi. Si tratta dei quattro alberi iconici della città posti vicino a celebri monumenti, scelti da Slow Food per raccontare, con un video in animazione destinato agli alunni delle scuole primarie, una storia di creature viventi, di inclusione e rispetto della natura e delle persone.

La cooperativa sociale la Pieve e il Sol.Co Cooperativa Sociale hanno commissionato alla Panebarco, azienda e bottega multimediale, la realizzazione del cartone animato. “Affrontiamo temi importanti,” assicura Barbara Monti. “Cerchiamo di sensibilizzare le persone con azioni concrete, ma sempre con il sorriso.

Le nostre attività di divulgazione sono spesso legate al tema del consumo consapevole di cibo. Siamo attenti alla biodiversità ambientale, ma anche a quella culturale, a come vengono preservate le tecniche per le produzioni tradizionali o come tutelare le antiche colture. E per fare questo sono nati i presidi Slow Food.

Nel nostro territorio abbiamo il presidio Sale marino artigianale di Cervia e riguarda la salina Camillone dove si ricava una piccola produzione di eccellente qualità con tecniche tradizionali.” Slow Food di Ravenna non si ferma mai. Tra un corso e una gita è entrata a far parte della consulta del parco del Delta del Po. È tra i promotori della festa della Cozza selvaggia di Marina di Ravenna e tra gli organizzatori di GiovinBacco, la manifestazione enologica dedicata al Sangiovese.

Slow Food di Ravenna: volontariato per il cibo buono
Qui sopra, Barbara Monti, presidentessa della condotta di Ravenna. Sorro, Angela Rosa, docente e consigliera Slow Food.
Slow Food di Ravenna: volontariato per il cibo buono
Pubblicato su Ravenna IN Magazine 01/25, chiuso per la stampa il 11/03/2025

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