Possono essere definiti dei giapponesi mancati. Arrivano dalle terre del riminese, in particolare da San Giovanni in Marignano, e hanno scelto Cesena per far crescere non solo la famiglia, ma anche le loro realtà imprenditoriali.
“Prendere e partire” senza indugi. Lasciarsi alle spalle una vita troppo stretta o una delusione e andare a scoprire il mondo. Chi non lo ha mai pensato o desiderato almeno una volta nella vita?
“L’alchimia che unisce le persone intorno a un calice di vino è tutto. A distanza di tempo si può non ricordare l’etichetta o il nome della cantina, ma l’occasione e i compagni con cui si è condivisa l’emozione di un determinato vino non si dimentica".
Le grandi vetrate illuminano la cucina a vista, il bancone impolverato di farina e il via vai di persone che ordinano la piadina e si siedono nei tavoli affacciati sul porto canale di Cesenatico. I passanti, dall’altra parte, si voltano attirati dai profumi che escono da quella grande finestra a lato della cucina.
Dalla Provincia ai vertici di aziende internazionali, senza mai dimenticare le origini romagnole nella loro cosmopolita esperienza professionale, i due manager Fabrizio Gavelli e Gianguido Girotti si raccontano in una ‘intervista doppia’.
Dalla Provincia ai vertici di aziende internazionali, senza mai dimenticare le origini romagnole nella loro cosmopolita esperienza professionale, i due manager Fabrizio Gavelli e Gianguido Girotti si raccontano in una ‘intervista doppia’.
Dall’altro capo dei binari, a Cesena, i progetti del Comune si concentrano sul recupero in chiave sociale degli spazi del complesso monumentale di Palazzo Roverella, 6.000 metri quadrati in pieno centro storico, per i quali arriveranno 12 milioni di euro finanziati dal Ministero grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
“Avvicinarsi il più possibile, far quasi parte della scena” è l’atteggiamento camaleontico con cui il fotografo cesenate Simone Ragazzini, classe ‘77, documenta dal 2019 gli spettacoli di prosa e danza delle stagioni del Teatro Bonci di Cesena. Scatti rubati per restituire "la parte più umana di chi è in scena".