Marcantonio: designer fuori dalle regole

di Barbara Baronio, foto Gianmaria Zanotti
L’indagine creativa del designer fuori dalle regole
Il suo è il design dell’ideale, una sintesi del creato che va a soddisfare l’esigenza di dolcezza, ironia, pulizia e bello che ogni uomo va cercando.

È così che si può sintetizzare l’opera di Marcantonio (al secolo Marcantonio Raimondi Malerba), designer originario di Massa Lombarda dove è nato nel 1976, ma da anni residente a Cesena, che ad oggi collabora con grandi nomi del design nazionale e internazionale come Seletti, Qeeboo, Scarlet Splendour, Natuzzi, Opinion Ciatti, Slamp, Mogg e ancora Altreforme, Nodus, Scapin Collezioni e Anthropologie.

A partire dalle sue opere uniche scelte da Armani per i suoi showroom sparsi nel mondo per passare a quelle che portano la sua firma. Riconoscibili al primo sguardo come la Monkey Lamp e il vaso a forma di cuore, Marcantonio è tra i maggiori designer italiani in continua ricerca e sempre pronto a stupire. Parallelamente alle sue collaborazioni questo giovane creativo romagnolo persegue un percorso autoriale e artistico legato all’autoproduzione, a cui si aggiungono numerose incursioni nell’interior design.

Marcantonio si è formato all’Istituto d’arte Severini e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna: un percorso artistico che ha influenzato il suo approccio al design, dove l’aspetto creativo e quello della produzione industriale si intrecciano continuamente.

“Credo nell’educazione al bello e nell’importanza dello studio. Ma sono anche convinto che spesso sia proprio la conoscenza trasversale. Così come l’acquisizione di competenze anche lontane dai propri studi a far emergere il punto di vista alternativo che riesce a condurre l’artista ad affrontare la disciplina con sensibilità. Se ci riflettiamo, spesso l’opera creativa nasce in contesti lontani dalla sfera degli studi compiuti. L’approfondire la disciplina, inevitabilmente, porta a seguire un binario, come anche il guardare al passato condiziona il proprio modo di trovare una strategia.”

Curioso scopritore della realtà e indagatore della natura, Marcantonio sin da bambino ha mostrato interesse per la struttura delle cose. “Per me è sempre stato più importante il come rispetto al cosa. Sono stato più affascinato dalla fenomenologia, che dal fenomeno stesso. E così ho iniziato a scoprire gli oggetti da dentro, per poi ricostruirli e ricomporli anche in maniera differente. Un’attività questa che mi ha permesso nel tempo di acquisire conoscenze in vari ambiti come quello dell’elettronica, che poi ho sfruttato nelle mie creazioni. Ai tempi non lo sapevo, ma questo era già design.”

Marcantonio è giunto a Cesena nel 2006. “Stavo cercando un luogo tutto per me. Un garage che a Cervia non trovavo perché tutti gli spazi nella cittadina dove sono cresciuto sono destinati al turismo. Così ho allungato il mio sguardo su Cesena dove ho affittato un capanno che è diventato il mio atelier. Qui ho vissuto sette anni di arte pura. Un periodo prezioso e incredibile in cui ho potuto vivere una mia dimensione artistica. Passavo da un mercatino all’altro, scomponevo gli oggetti, li ridipingevo, offrivo loro un nuovo volto e sperimentavo. Ecco il design, una forma d’arte che può offrirci tantissimo. L’opera di design ha una funzione e proprio grazie a questo suo ruolo nel reale l’oggetto s’impone nel contesto in cui è inserito. Mi ritengo un artista fortunato perché ho trovato l’ambito in cui potermi identificare e dove portare la mia indagine.”

Marcantonio, molto abile nell’arte scultorea, ha saputo sfruttare questo suo talento innato per la creazione di oggetti ironici. Spesso inaspettati e decontestualizzati, come la realizzazione di un attaccapanni con martelli. “Ho voluto portare oggetti illustrativi perfettamente riconoscibili attribuendo loro una funzione anche diversa rispetto a quella originale, un gioco semplice da leggere, ma che proprio per questa immediatezza ha subito raccolto molto interesse.”

È così che sono nati alcuni suoi best seller come Monkey Lamp e Mouse Lamp realizzate per Seletti o il vaso a forma di cuore animale, il Love in bloom anche in versione kintsugi (ossia con venature d’oro).
“La lampada nasce da una scultura ‘Ale Piantana’, che ho realizzato raffigurando il mio assistente con la mano alzata che porta una lampadina.

Successivamente pensando al film 2001: Odissea nello spazio di Kubrick ho sostituito l’osso che le scimmie nel film usano come arma con la lampadina: l’evoluzione dell’uomo che dall’arma passa alla luce. È piaciuta tantissimo come idea e Seletti ha scelto di produrla. Il mio desiderio è che l’opera d’arte sia comprensibile. A volte mi accade che davanti a un quadro, ad esempio, non ne colga subito il significato, invece vorrei che ogni volta che ci si imbatte in un mio lavoro lo si possa comprendere.”

Marcantonio realizza opere ideali e che funzionano dove il rapporto tra l’uomo e la natura è uno dei temi più ricorrenti e da dove emerge l’amore per l’universo animale. Ne sono un esempio: Sherwood realizzato per Qeeboo, un cervo alto 2 metri le cui corna diventano lampadari decorati con cristalli e pendenti, o ancora Giraffe in love, una giraffa sognante che regge un classico lampadario in stile Maria Teresa.

“Molte delle mie opere sono fisicamente lontane da me perché i lavori dei miei primi anni di produzione sono stati tutti acquistati da buyer di New York per conto di Anthropologie. La linea d’abbigliamento, i cui concept store sono arredati con pezzi artistici e di design unici. Poi è arrivata l’intuizione del Gorilla. Ricordo di averlo realizzato per il Salone del Mobile, per una galleria in zona Brera, Giorgio Armani lo ha notato e l’ha voluto per sé.”

Oggi Marcantonio segue direttamente tutte le sue produzioni e spesso la sfida per lui è trovare soluzioni artistiche che migliorino la funzione dell’oggetto e possano renderne anche più semplice la produzione. “Nella mia vita ho avuto un lungo periodo in cui ho solo lavorato. Ero terrorizzato all’idea di perdere l’ispirazione, sono stato cieco d’amore per la mia arte.

Ogni mio lavoro è una storia d’amore: mi appassiono all’idea e finché non la realizzo cerco mantenermi fedele ad essa. Una volta che l’opera è conclusa ecco che non ho il desiderio di possederla, per me l’eccitazione sta nel produrla. Ho pochissime opere mie: ho conservato nel mio studio dei prototipi, ma tendenzialmente me ne separo.” Ad oggi sta lavorando a un progetto molto prestigioso con Armani per l’Art Basel di Miami. “Sto realizzando 4 sculture che saranno installate in quattro piazze e sono molto felice di questa occasione che mi viene data.

Marcantonio Malerba su Cesena IN Magazine 04/22
Sopra, il designer Marcantonio nella sua casa-laboratorio a Cesena. Sotto, il Gorilla realizzato per il Salone del Mobile e poi acquistato anche da Armani. Nella pagina seguente, il vaso a forma di cuore Love in Blossom.
Marcantonio Malerba su Cesena IN Magazine 04/22
Marcantonio Malerba su Cesena IN Magazine 04/22
Nei miei desideri c’è l’intenzione di ritornare alla scultura. In cantiere ho il progetto di creare un nuovo studio in cui poter seguire i miei progetti che ho in essere con le circa 15 aziende con cui collaboro, e sviluppare le mie idee e dedicarmi il più possibile all’arte dell’ideale che tanto mi fa innamorare.”

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