Mateureka, la poetica dei numeri

di Cristina Righi, foto Tommaso Morosetti
Il Museo Del calcolo Di Pennabilli Compie Vent’anni
Da vent’anni a Pennabilli esiste un museo che racconta una delle più grandi avventure dell’intelletto umano: la storia del calcolo.

Mateureka – Museo del Calcolo nasce quando uno studente tenta di distruggere una calcolatrice trovata in omaggio nel detersivo. Per lui è un oggetto banale. Per il suo insegnante è la scintilla per ideare un percorso che celebri la fatica e la genialità dell’uomo. Nel suo cammino verso il ‘piacere di contare’. Mateureka è il frutto della visione appassionata del professor Renzo Baldoni. Con studio, fatica e investendo stipendi e liquidazione, ha costruito una realtà riconosciuta in tutta Europa.

Il museo è una dichiarazione d’amore per la matematica e un tributo alla bellezza, alla creatività e alla storia. “Non è un luogo di esposizione passiva. Qui si toccano con mano le idee, si gioca con i numeri, si esplora la scienza attraverso l’interazione,” illustra Baldoni. “Dalle tavolette cuneiformi del 2200 a.C. a un rarissimo astrolabio arabo del XVII secolo. Fino alla Curta, la più piccola calcolatrice meccanica mai realizzata, nata in un lager.” 

Tra le sale più amate, quella dei solidi platonici e la sala del bello. Qui, il numero aureo Φ = 1,618 svela la matematica nascosta nella perfezione delle forme naturali. Tra le più coinvolgenti, la sala dell’infinito e quella dei frattali, dove si può simulare un viaggio all’interno di un frattale fino a 10 milioni di iterazioni. “La geometria frattale ha messo in moto una rivoluzione nella matematica e nella scienza. Ma la scoperta che mi ha guidato nella realizzazione del museo,” continua Baldoni, “è che la bellezza, se analizzata a fondo, è legata a formule matematiche. Così Φ = 1,618 rappresenta per me Mateureka perché simbolo dell’armonia e della bellezza dell’universo.”

In vent’anni, Mateureka è cresciuto fino a diventare un riferimento internazionale. La rivista dell’Unione matematica italiana lo ha inserito tra i cinque musei matematici più autorevoli d’Europa. Accanto alla Maison Poincaré di Parigi e al Mathematikum di Giessen.

L’Università di Urbino gli ha conferito il Premio Montefeltro per il rigore scientifico, mentre La Repubblica lo ha definito ‘simbolo della creatività scientifica, da non perdere.’ La Farm Cultural Park di Favara ha insignito il fondatore del titolo di ‘ribelle urbano’, celebrandone la determinazione a costruire cultura dal basso.

A Pennabilli, attorno al museo, si è creato un indotto economico e culturale vivace, a dimostrazione di come un’idea, se ben radicata nel territorio, possa generare bellezza e sviluppo. “Il futuro di Mateureka,” spiega Baldoni, “è cominciato con l’inaugurazione del Museo di Informatica, seconda tappa del racconto. Dall’abaco agli algoritmi, dalla fatica al piacere di contare.”

Per festeggiare i vent’anni, inoltre, apre una nuova sala alle curve matematiche: ologrammi, installazioni immersive e un’officina creativa dove ‘costruire’ curve reali, astratte, persino… patologiche. Un’esperienza tra arte e scienza, pensata per stupire, incuriosire, educare.

“Rimane per me emblematica,” racconta Baldoni. “Una studentessa di quinta superiore, per niente interessata alla matematica, partita controvoglia da Milano che, alla fine della visita, mi dice con gli occhi che sprizzano gioia: prof, non andrei più via da questo museo.”

In un mondo che spesso riduce la matematica a nozione scolastica, Mateureka ci restituisce il suo volto più autentico: quello dell’emozione della scoperta. Lo fa da un piccolo paese, con la forza delle idee che sanno vedere l’universo scritto – come diceva Galileo – nel linguaggio dei numeri e con oggetti che hanno il sapore della conquista umana.

Mateureka, la poetica dei numeri
Qui sotto, il professor Renzo Baldoni ideatore del Museo del calcolo di Pennabilli.
Mateureka, la poetica dei numeri
Mateureka, la poetica dei numeri
Pubblicato su Rimini IN Magazine 02/25, chiuso per la stampa il 09/06/2025

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