Arianna Palazzetti nota dopo nota

di Deborah Papisca
La giovane Arianna Palazzetti È la voce Dello Zoo Di 105
Arianna Palazzetti nasce a Fano il 26 dicembre 1995, una data che oggi è per lei speciale, avvolta da quella magia che solo il Natale sa portare.

Arianna Palazzetti non ha imparato la musica, l’ha respirata. In casa suo padre metteva su musicassette che suonavano come preghiere laiche: Battisti, De André, De Gregori. Quelle voci erano le radici, poi, un giorno, è arrivata Adele e ha acceso un incendio: “mi ci rivedo in tutto,” dice Arianna.

Non solo una musa, ma uno specchio. La sua voce, le sue parole, il suo modo di scrivere. Un’identificazione totale tanto da spingerla fino in Germania per vederla sottopalco. Per sentirsi, finalmente, ‘a casa’.

Il primo vero segnale arriva nel 2009, durante una semplice cena con amici di famiglia. Arianna canta, quasi per gioco, ma non è la stessa cosa per chi l’ascolta. Una delle presenti la iscrive a un concorso per dilettanti dove arriva in finale. Da lì, il consiglio della giuria: “Fatela studiare.” E così è stato: nel 2010 Arianna inizia un percorso di formazione vocale che l’accompagnerà per anni. Studia, si mette alla prova, affronta le sue paure, soprattutto quella – invisibile ma potente – del palco. “Salire su un palco per me,” racconta “era come camminare senza pelle. Ma ogni volta tornavo giù un po’ più forte.”

Dopo un anno all’Accademia di Musica moderna di Pesaro, decide di interrompere gli studi ma non smette mai di cantare. Si esibisce con diversi gruppi, sperimenta, cresce e nel 2018 arriva The Voice. Non passa ma Arianna, invece di spegnersi, si accende, fa dei suoi fallimenti carburante: “Non mi servono voti per sapere chi sono, la musica ce l’ho dentro e da lì non mi caccia nessuno,” dice Arianna.

A fine anno, arriva una chiamata inaspettata. Wender, dj dello Zoo di 105, le propone di cantare la sigla del programma, una collaborazione che ancora oggi continua. Nel 2019, canta davanti a 30.000 persone all’Ippodromo di San Siro, in occasione dei 20 anni di messa in onda dello Zoo di 105, un’emozione che fa fatica a descrivere. “Avevo il cuore in gola,” afferma. “È stato come toccare il cielo con una nota.” Da lì, ospitate, eventi fuori regione, concorsi locali e nazionali come La bella e la voce in Valle d’Aosta, dove conquista il terzo posto. 

Arianna diventa per molti ‘la voce dello Zoo di 105’, e la sua firma vocale comincia a farsi riconoscere anche se sa che il talento da solo non basta. Così, negli ultimi anni, sceglie di potenziare la sua tecnica con un vocal coach che la segue ancora oggi. Lavora su stili vocali, intonazione, timing perché ogni nota sia una carezza o un pugno, ma mai un errore. “Una canzone è come un abito,” dice, “va cucita su misura, nota per nota. Se sbagli un taglio, te ne accorgi subito.”

Nel 2022 arriva un’altra svolta: le viene offerto di costituire un gruppo da due musicisti, che lei apprezza e stima molto, nascerà il Trio Acustico, e con Nicolas Pandolfi alla chitarra e Manuel Casisa al pianoforte, Arianna si esibisce con sempre vivo entusiasmo ed emozione.  

“Loro mi leggono nel respiro: è raro trovare un’intesa così, sul palco e fuori.” Oggi la giovane cantante continua a formarsi, a esibirsi, a regalare emozioni con la sua voce che accarezza e brucia, che consola e scuote. 

Il sogno? Quello non è mai cambiato: un giorno esibirsi davanti a uno stadio pieno e farlo come ha sempre fatto, con l’anima in gola e il cuore tra le dita. “Voglio cantare per chi ha bisogno di una voce che dica: ‘ti capisco’. La musica, per me, è questo. È esserci, davvero.”

Per Arianna, la musica è molto di più che una mera passione: è una costante, un rifugio, uno specchio. È ciò che la aiuta ogni giorno a guardarsi dentro e diventare, nota dopo nota, la versione migliore di sé.

Arianna Palazzetti nota dopo nota
In queste foto, Arianna Palazzetti. Qui sotto, insieme al team dello Zoo di 105.
Arianna Palazzetti nota dopo nota
Malgrado da piccolina non fosse così: soffriva un po’ il fatto di non poter festeggiare il compleanno con i compagni di scuola, come facevano tutti. Col tempo, però, ha scoperto che anche in quel festeggiamento raccolto c’era una nota da ascoltare e che la musica sarebbe diventata una estensione della sua vita.
Pubblicato su Pesaro IN Magazine 01/25, chiuso per la stampa il 01/07/2025

Condividi l’articolo: