Sinonimo di libertà, di vita all’aria aperta, di sana ricercata solitudine. Un concetto astratto che a Forlimpopoli si è vestito di concretezza grazie all’estro di due fratelli visionari.
Il suo è un modo di stare al mondo appreso presto, proprio in famiglia, dagli insegnamenti dei suoi genitori, operatori umanitari giramondo che lo hanno portato ancora piccolo in Australia.
Silenzio. Entra sul palco con una frase che arriva dritta al cuore del pubblico: “Allora, Forlì?!” La sala si anima in un lungo applauso e il protagonista di questa storia, con sole due parole, si è già fatto amico tutto il pubblico.
Apparentemente una passione sembra radicarsi in noi del tutto casualmente, o che sia il destino a tramare per farci trovare l’àmbito favorevole in cui esprimerci.
È stata battezzata la regina del cappelletto dallo chef Antonino Cannavacciuolo, il suo talento per la cucina l’ha portata a conseguire il Leone d’Oro per meriti professionali, in occasione del Gran Premio Internazionale del Leone d’Oro di Venezia.
Dilatare la longevità fino a lambire l’immortalità: un obiettivo inseguito invano dagli scienziati. Un’utopia probabilmente destinata a rimanere tale. Un traguardo che in botanica è stato invece raggiunto attraverso un piccolo, grande, miracolo targato Forlì.
Adolfo De Stefani Cosentino è uno dei massimi esperti del settore automobilistico. A Ravenna tutti lo conoscono come titolare della De Stefani, concessionaria e officina autorizzata Mercedes-Benz, Smart e MG, ma in tutta Italia è noto anche per essere il presidente di Federauto, carica che gli è stata rinnovata nel marzo 2021 e che ricopre dal 2018.